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dc.creatorSaborío, Sebastián
dc.date.accessioned2019-11-7T08:46:00Z
dc.date.available2019-11-7T08:46:00Z
dc.date.created2019-11-7T08:46:00Z
dc.date.issued2014
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/10669/79547
dc.description.abstractRio de Janeiro si sta preparando ad ospitare i più grandi eventi sportivi dei prossimi anni: i mondiali di calcio nel 2014 e le Olimpiadi nel 2016. Nel dicembre 2008, con la giustificazione di voler raggiungere misure di sicurezza adeguate ad ospitare questi eventi, la città ha dato vita al processo di “pacificazione” delle favelas. Questo processo consiste nell’occupazione militare di aree urbane che per decenni sono state dominate dai comandos del narco-traffico. Nelle favelas pacificate però non si è verificata una netta sostituzione tra metodi violenti di gestione del territorio, adoperati da parte delle gang della droga, e metodi non violenti adoperati da parte della polizia. Questo articolo cerca di rispondere alla scomoda domanda che i ricercatori sociali hanno evitato di porsi in modo diretto dal momento in cui è iniziato il processo di pacificazione: i residenti delle favelas percepiscono come più accettabile il dominio delle gang rispetto all’attuale occupazione militare?
dc.publisherFrancoAngeli
dc.sourceSociologia del diritto, Núm. 2, 2014
dc.subjectRio de Janeiro
dc.subjectPacificacion
dc.subjectFavelas
dc.subjectConciencia legal
dc.titleDalla normalizzazione al rifiuto: violenza come strumento di controllo territoriale nelle favelas pacificate
dc.typeartículo original
dc.typeartículo original
dc.description.procedenceUCR::Vicerrectoría de Investigación::Unidades de Investigación::Ciencias Sociales::Instituto de Investigaciones Sociales (IIS)


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Dalla_normalizzazione_al_rifiuto_violenz.pdf150.1Kbapplication/pdfVer/

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